15 Profi-Bergsteiger, die vor Laura Dahlmeier in den Bergen ums Leben kamen

Nella comunità degli amanti della montagna, una regola non scritta aleggia su ogni passo: lì in alto, non esiste alcuna garanzia di ritorno. Eppure, per alcuni, il richiamo delle vette è più forte della paura stessa. Li spinge a salire dove il ghiaccio è eterno e le pareti verticali non perdonano, a sfidare ciò che per molti è semplicemente inconcepibile.

Laura Dahlmeier è stata una di loro. Ha seguito quella voce fino all’ultimo, pagando il prezzo più alto. Ma la sua non è un’eccezione: prima di lei e dopo di lei, tanti altri hanno trovato la loro ultima dimora tra le rocce e la neve.

Queste sono le storie di chi ha affrontato il “punto di non ritorno” — Scott Fischer travolto dalla tempesta sull’Everest, Chloé Graftillot precipitata nel vuoto a soli 23 anni, Kurt Albert, padre del Rotpunktklettern, schiantato durante una semplice fototour, Dean Potter e il volo fatale con il wingsuit, Ueli Steck — la “Swiss Machine” — fermato per sempre sul Nupze, e tanti altri nomi che oggi sono leggenda e ferita aperta.

Non si tratta solo di cadute, valanghe e incidenti: ogni storia è intrisa di scelte estreme, ossessione per la purezza del gesto, rifiuto dei compromessi. Per David Lama, Hansjörg Auer e Jess Roskelley, la passione ha significato affrontare una delle pareti più pericolose delle Rockies; per la giovanissima Luce Douadi, 16 anni, è bastato un passo falso su un sentiero stretto; per Carlalberto Cimenti, eroe del soccorso in alta quota, è stata una valanga improvvisa; per Kasper Tekieli, filosofo dell’alpinismo, una discesa sotto neve traditrice.

La domanda che brucia resta sempre la stessa: dove finisce la passione e dove inizia l’incoscienza? È un sacrificio consapevole o un azzardo mascherato da libertà?

Molti li chiamano eroi, altri li accusano di irresponsabilità. C’è chi vede nei loro gesti un’arte pura e chi li considera un esempio pericoloso. Ma una verità resiste a ogni polemica: finché racconteremo le loro storie, questi uomini e queste donne continueranno a vivere, sospesi tra cielo e terra, in quel punto in cui il cuore batte più forte e il respiro si fa sottile.