L’Europa sta attraversando una fase di grande trasformazione. Dopo anni in cui l’attenzione si era spostata su economia (vedi inflazione e rincari) e transizione ecologica, ora il tema della sicurezza collettiva torna prepotentemente al centro del dibattito pubblico.

A determinare questa svolta non è soltanto l’aumento delle tensioni ai confini orientali dell’Unione, ma anche una riflessione più ampia su quale debba essere il ruolo dell’Europa nel mondo di oggi. Negli ultimi mesi, segnali importanti sono arrivati da più capitali europee: piani, proposte e decisioni politiche stanno ridefinendo l’approccio alla difesa e alla sicurezza comune.

Non si tratta solo di una questione militare, ma di una trasformazione culturale e strategica che coinvolge anche l’opinione pubblica, le risorse economiche e i rapporti tra Stati. Qualcosa si sta muovendo. Nell’attuale scacchiere geopolitico europeo non mancano le tensioni. Al centro del dibattito spicca ancora una minaccia che spaventa i Paesi europei: quella rappresentata dalla Russia.

Un recente annuncio, in particolare, sta suscitando grande scalpore. Si parlerebbe addirittura di ritorno al servizio militare. Sino ad ora se ne era parlato molto vagamente, più come spauracchio che nella prospettiva di una realtà concreta.

Eppure qualcosa sembra essersi mosso nelle ultime settimane. Quella che sembrava una proposta inverosimile avanzata soprattutto da quelle correnti politiche reazionarie nell’ottica di rieducare le nuove generazioni, viene prospettata ora come una necessità impellente. “Torna il servizio militare…”: scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.